Confcommercio Bergamo presenta i risultati di un’indagine affidata a Format Research che fotografa le trasformazioni del settore retail negli ultimi cinque anni, evidenziando cambiamenti significativi nelle dinamiche commerciali e nei comportamenti dei consumatori. Consumi sempre più oculati, tra inflazione e stipendi al palo, attenzione al prezzo e minore importanza ai marchi, da alimentari ad abbigliamento. L’e-commerce non ha ancora un largo utilizzo ma chi ha avviato il canale digitale ha ampliato per il 66,2% le categorie di prodotto, mentre il 50,6% ha visto crescere l’importanza delle recensioni online. Da qui a due anni la ricerca stima che quasi 1 impresa su 5 si sarà attrezzata per l’e-commerce.
Per rispondere alle mutate esigenze di consumo, le imprese hanno adottato strategie diversificate. Il 66,7% offre servizi di ordinazione per prodotti non disponibili, il 59% punta su offerte speciali e sconti, mentre il 55,4% investe sulla qualità dei prodotti. Cresce l’ attenzione verso sostenibilità (28,2%) e programmi di fidelizzazione (27,9%). Sono queste le principali evidenze emerse dallo studio.
Affluenza nei punti vendita: stabilità e qualche preoccupazione
L’analisi dei flussi di clientela nei negozi fisici mostra uno scenario articolato: se il 43,6% degli operatori dichiara un’affluenza stabile rispetto a cinque anni fa, il 38,5% registra un peggioramento, mentre solo il 17,9% evidenzia un incremento. Questi dati testimoniano le sfide che il commercio tradizionale sta affrontando in un mercato in continua evoluzione.
Consumatori più consapevoli e selettivi
Il cambiamento più significativo riguarda le abitudini di acquisto: il 64,1% degli imprenditori conferma una netta riduzione degli acquisti di beni superflui a favore di quelli necessari. Parallelamente, cresce l’orientamento verso prodotti non di marca (20,5%) e aumenta la sensibilità verso la sostenibilità ambientale (17,9%).
E-commerce: ancora marginalità ma con segnali di crescita
Nonostante l’accelerazione digitale, l’84,6% delle imprese locali non utilizza ancora il commercio elettronico. Tuttavia, il 10,3% ha avviato servizi online dopo la pandemia, mentre un ulteriore 3% prevede di farlo nel biennio 2025-2026. Le aziende già attive nell’e-commerce registrano risultati incoraggianti: il 66,2% ha ampliato le categorie di prodotto e il 50,6% ha visto crescere l’importanza delle recensioni online.
Strategie aziendali: flessibilità e attenzione alla clientela
Per rispondere ai nuovi scenari, le imprese hanno adottato strategie diversificate. Il 66,7% offre servizi di ordinazione per prodotti non disponibili, il 59% punta su offerte speciali e sconti, mentre il 55,4% investe sulla qualità dei prodotti. Crescente l’ attenzione per sostenibilità (28,2%) e programmi di fedeltà (27,9%).
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