29 giugno 2023

Nuovo codice del consumo, sportello in Ascom per chiarire dubbi

Dal 1°luglio cambia la normativa sugli sconti,  giusto qualche giorno prima dell’avvio dei saldi, che inizieranno il 6 luglio. Il D. Lgs. n. 26 del 7 marzo 2023 (che ha recepito la direttiva UE 2019/2161 “Direttiva Omnibus” riguardo il codice di tutela del consumatore) stravolge la normativa sugli sconti e impone regole molto più rigide riguardo le pratiche commerciali sleali, l’adeguamento dell’e commerce, le sanzioni per i comportamenti ingannevoli che possono interessare la tutela di salute, sicurezza e minori.
L’impatto sulle imprese avviene ad ogni livello, dal piccolo negozio o banco del mercato fino ai portali di vendita on line o di pubblicità e richiede l’adeguamento dei sistemi informatici gestionali, le schede prodotto, la documentazione contrattuale e informativa per l’e-commerce e l’operatività in store riguardo ai cartellini prezzi e alla gestione delle vendite straordinarie, promozionali, di fine stagione e di liquidazione.
Sul commercio elettronico le novità sono rilevanti. La legge modernizza il codice del consumo alla luce dello sviluppo dell e-commerce e la rende uniforme a livello europeo, rafforza l’azione di contrasto dell’autorità pubblica ed inasprisce le sanzioni che per le piattaforme potranno arrivare fino ai 10 milioni di euro e addirittura al 4% del fatturato. La normativa obbliga, inoltre, alla trasparenza nelle ricerche on line, interviene sulle recensioni false o acquistate, vieta il bagarinaggio digitale e obbliga alla chiarezza nel caso di prezzo dinamico deciso da un algoritmo. Non da ultimo si prefigge di dare ordine al caos del “Black Friday”. Il decreto, nella parte che riguarda gli annunci di riduzione dei prezzi, si applica alla vendita di qualsiasi prodotto con le sole eccezioni dei prodotti agricoli, dei prodotti deperibili ed esclude i cosiddetti “prezzi di lancio” e le “vendite sottocosto”.
Su abbigliamento calzature, articoli sportivi, accessori della moda oltre ai prodotti di elettronica c’è una ricaduta di applicazioni molto pesante.
Se le poche righe del decreto indicano che il prezzo di riferimento nell’annuncio di sconto è quello più basso praticato dal venditore nei trenta giorni precedenti, l’impatto della norma porta a decine di applicazioni diverse e a centinaia di domande a cui rispondere. I nuovi cartellini prezzi devono rispondere da subito agli obblighi previsti dalla legge, a pena di sanzioni (da euro 516,00 a euro 3.098,00).

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I referenti sono Giorgio Puppi e Alessandro Rota

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