2 gennaio 2025

Saldi, stima di 152 euro a persona per 12,5 milioni di euro

I saldi, partiti il 2 gennaio in Valle d’Aosta, da sabato 4 gennaio anche a Bergamo- in linea con tutte le Regioni, eccezion fatta per l’Alto Adige dove iniziano l’8 gennaio e la provincia di Trento, dove i commercianti determinano liberamente la data d’avvio- danno il via al primo banco di prova per gli acquisti scontati di capi invernali nel lungo ponte dell’Epifania. Un week-end di sconti che include la festività di lunedì, che porta ancora turisti e villeggianti in vacanza in città e provincia. Le previsioni di spesa di Confcommercio Bergamo fanno ben sperare, con 152 euro a persona per gli acquisti principalmente di abbigliamento, calzature, articoli sportivi. Una cifra in rialzo di 7 euro pro capite rispetto all’anno scorso (quando il budget era di 145 euro, 139 euro nel 2023, 134 euro nel 2022 e 124 euro nel 2021 della pandemia). Il budget medio a famiglia per la nostra provincia riservato ai saldi è di 354,20 euro (contro i 307 euro nazionali). La spesa complessiva stimata da Confcommercio Bergamo per la nostra provincia è di 124 milioni e 500mila euro, con una crescita rispetto ai saldi invernali scorsi di 7milioni e 700mila euro (erano 116 milioni e 800mila euro l’anno scorso). Il 73,5 dei bergamaschi farà quest’anno qualche acquisto scontato (+1% rispetto a gennaio 2024). La media di spesa nazionale, rilevata dall’Ufficio Studi Confcommercio, è di 138 euro a persona per un giro d’affari complessivo di 4,9 miliardi di euro (100 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno) e 16 milioni di famiglie italiane impegnate nello shopping d’occasione. “I saldi, in particolare quelli invernali nella nostra provincia, sono un appuntamento atteso e hanno un valore fondamentale per la tenuta del sistema del commercio tradizionale- spiega il direttore di Confcommercio Bergamo Oscar Fusini -. Veniamo da un’altra stagione difficile per il settore, che si trascina purtroppo da molto tempo. Anche se non si riusciranno a recuperare i margini persi negli ultimi mesi, la maggioranza dei piccoli imprenditori attende i saldi per sostenere le vendite e per riallestire i negozi con le nuove collezioni moda, scongiurando ulteriori indebitamenti, e fare acquisti per la nuova stagione”. Crescono rispetto allo scorso anno i bergamaschi che non rinunceranno ai saldi: “La nostra provincia, anche per l’importanza dei saldi invernali a queste latitudini, destina un budget nettamente superiore alla media nazionale per l’acquisto di capi scontati- continua Fusini-. Siamo però molto lontani dai numeri dei saldi pre-Covid e del rituale della caccia agli affari di venti anni fa. E il 26,5% dei bergamaschi non acquisterà nulla in saldo. Come per altre spese non strettamente necessarie, si allarga il gap tra chi può concedersi shopping senza pensieri e chi è costretto a ponderare attentamente ogni acquisto che non sia indispensabile”.

Vademecum dei saldi

Confcommercio Bergamo ricorda le regole per il corretto acquisto degli articoli in saldo, riportando le indicazioni di Federazione Moda Italia e Confcommercio Imprese per l’Italia.

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (Art. 129 e ss. D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato (art. 135 bis del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo). Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati (artt. 52 e ss. del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo).

Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi (Art. 17 bis D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo introdotto dal D.Lgs. n. 26/2023 di recepimento della Direttiva UE «Omnibus»).

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