04 Febbraio 2016

Tassa rifiuti, le proposte di Ascom Confcommercio

La fiscalità locale continua a rappresentare un peso crescente per le imprese. Un carico di tributi divenuto, oramai, troppo oneroso e ingiustificato se si considerano le iniquità che lo caratterizzano. Tra le varie tasse, quella relativa ai rifiuti – TARI – è emblematica.

Su questo tema Confcommercio Imprese per L’Italia ha presentato un’analisi dettagliata provincia per provincia, dal quale è emerso che nonostante una significativa riduzione nella produzione dei rifiuti, in soli 5 anni il tributo ha subito un incremento percentuale del 55%. Un importo che, ad oggi, si attesta intorno ai 3 miliardi di euro.

L’analisi condotta evidenzia per il comune di Bergamo elementi da considerarsi “virtuosi” ed altri che invece costituiscono delle criticità.

Tra gli elementi virtuosi risulta che il livello della spesa per la gestione del servizio è inferiore dell’8% rispetto alla media nazionale. La raccolta differenziata è del 60%, contro il 39% rispetto alla media nazionale. E, in linea generale, la spesa sostenuta dalle imprese del commercio è inferiore a quella registrata negli altri comuni presi in considerazione dalla ricerca. A Bergamo, per esempio, i distributori di carburanti, negozi, ristoranti, ortofrutta e bar pagano meno rispetto ai vicini Como, Monza e Brescia.

Dall’analisi risultano anche alcune criticità, che si riferiscono alla strutturazione dell’imposta che impedisce l’applicazione di un sistema di agevolazioni per il contribuente.   «E’ importante abbandonare, la logica del “gettito storico”, introducendo quella dell’effettiva produzione di rifiuti, sulla base del “metodo misto”, che, secondo le simulazioni effettuate risulta preferibile in quanto consente di mitigare situazioni estreme rispetto al metodo cosiddetto residuale» spiega Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo.

Da qui nasce una proposta da sottoporre alle Amministrazione comunali: promuovere la realizzazione di campagne di pesatura periodica dei rifiuti prodotti da ciascuna categoria di utenza per superare le logiche presuntive, adottando una tariffa puntuale, commisurata alla effettiva quantità di rifiuto conferito, e articolata in base alla qualità dello stesso.

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